martedì 21 luglio 2009

LA NASA CI PORTA SULLA LUNA, L'ANAS CI BLOCCA SULL'A3

La Nasa ci porta sulla luna, l’Anas ci blocca sull’A3!
Cambiando l’ordine delle lettere il fattore muta e anche in maniera considerevole. Come al solito anche in quest’inizio d’estate le corsie autostradali si sono rivelate una trappola infernale per gli automobilisti e per i turisti che amano il Sud.
Già il primo giorno di bollino rosso di esodo estivo (sabato 18 luglio) è stato un vero trauma per moltissimi “fruitori” dell’autostrada. Nonostante i proclami della presidenza della società di gestione, il caos delle deviazioni e dei restringimenti è rimasto intatto.
La Salerno-Reggio Calabria è sempre un cantiere eternamente aperto, con cambi di corsie e strettoie pericolosissime, sia nel tratto salernitano, che in quello calabro lucano. Oramai le famiglie conoscono a memoria i nomi delle nuove tappe della “via crucis”: Contursi, Sicignano degli Alburni, Sala Consilina, Padula, Lauria… Eppure, di fronte ai notevoli disastri economici, sociali e ambientali, l’Anas con il presidente Ciucci, ha rilanciato l’idea del pedaggio. Tale pagamento sull’A3 sarebbe una beffa per i cittadini e per tutto il Sud Italia. Un dato è certo: a dover ripagare qualcosa non sono i cittadini italiani, ma la stessa Anas per i danni esistenziali procurati a milioni di utenti. Per carità di patria, non ricordiamo al Presidente Ciucci le inchieste giudiziarie che hanno coinvolto dirigenti dell’azienda stradale e gli esosi costi per chilometro dei lavori. La proposta del presidente dell’Anas Pietro Ciucci è davvero improponibile.

giovedì 9 luglio 2009

Nessun pedaggio sull'A3 Salerno - Reggio Calabria

Il pedaggio sull’A3 è una beffa per i cittadini salernitani e per tutto il Sud Italia. Inoltre, far pagare un tributo per il transito sui primi 100 chilometri della Salerno-Reggio Calabria comporterebbe un pesante danno economico per tutte le aziende meridionali, già in una gravi difficoltà. La proposta del presidente dell’Anas Pietro Ciucci, favorevole alla introduzione della tariffa, è improponibile. Per giunta, presentandosi come demagogo politico, Ciucci ritiene che con il pedaggio gli utenti “non sarebbero scontenti”. Ovviamente, il Presidente Anas non può lontanamente immaginare la contentezza di tutti i cittadini italiani nell’apprendere di una sostanziosa decurtazione alla sua remunerazione… Un dato è certo: a dover ripagare qualcosa non sono i cittadini italiani, ma la stessa Anas per i danni esistenziali procurati a milioni di utenti. Per carità di patria, non ricordiamo al Presidente Ciucci le inchieste giudiziarie che hanno coinvolto dirigenti dell’azienda stradale e gli esosi costi per chilometro dei lavori. Anche la successiva affermazione di Ciucci: “…Penso a un pedaggio senza caselli, con tecnica free flow, con il vantaggio di accelerare altre opere. Si pagherebbe, in sostanza, per fare opere nuove e non solo per ripagare il già fatto” non è il massimo. I cittadini salernitani e meridionali dovrebbero pagare per opere, che si faranno altrove, in gran parte al Nord. Infatti, già stiamo assistendo ad una pesantissima azione leghista di trasferimento di risorse verso le regioni alpine, con il governo che taglia i soldi al Sud. Dei fondi FAS (fondi aree sottosviluppate), al Meridione arriverà solo un miliardo e mezzo di euro invece dei previsti 8,4 miliardi. Erano decine le opere messe a punto dall’ultimo Cipe che dovevano essere finanziate con i fondi Fas. Tra queste anche alcune molto importanti, come il primo lotto del raccordo autostradale Salerno-Avellino, che, per accontentare i leghisti, sarà tagliato dai finanziamenti. Ed ora, anche alla luce delle “canzoncine” di dileggio intonate da un parlamentare leghista, con che coraggio si può immaginare di pretendere tributi dai “sudisti”, per infrastrutturare ulteriormente il nord? E infine, presidente Ciucci, è altamente urticante l’idea di evitare i caselli, posizionando antenne e laser di rilevamento dei transiti da far pagare, fatturando direttamente all'intestatario dell’auto tramite posta. E che diamine, fate pagare il pedaggio, senza creare neanche una manciata di posti di lavoro per i casellanti…

Raffaele Grimaldi

Vittoria indiscutibile

Complimenti al Sindaco Romano, per l’indiscutibile vittoria.
Prima della valutazione del voto comunale, che avverrà nei prossimi giorni “a mente fredda”, ringrazio gli elettori sanseverinesi che hanno creduto nella possibilità del cambiamento e che hanno sostenuto -in tantissimi- con la loro preferenza il mio impegno.

Un affettuoso riconoscimento alla disponibilità del candidato sindaco Carmine Ansalone, che negli impegnativi giorni della campagna elettorale ha dato grande dimostrazione di umanità e cordialità.

Raffaele Grimaldi
Verdi M.S.Severino

giovedì 18 giugno 2009

SI RILANCI LA SFIDA

Rosario Pesce

Il dato elettorale dello scorso 6 e 7 giugno non è stato, certamente, esaltante per le forze del Centro-Sinistra, sia a livello nazionale, che nel nostro Comune. Data per scontata la vittoria del Centro-Destra, si ipotizzava che il Mezzogiorno d’Italia desse un segnale forte, penalizzando il partito del Presidente del Consiglio ed invece proprio le regioni del Sud continentale hanno premiato il P.D.L., evitando che questo turno di elezioni europee segnasse una disfatta per la formazione berlusconiana, fortemente penalizzata altrove dai successi della Lega Nord e del Movimento Autonomistico di Lombardo. A Mercato San Severino, in vista delle elezioni comunali, si ipotizzava, prima del voto, il ballottaggio, che non è stato raggiunto, vista la vittoria al primo turno dell’Amministrazione uscente, con una percentuale che, di poco, ha superato il 60%. È un risultato, questo, che appare invero disastroso, ma che nasconde delle chiavi di lettura assai complesse. Innanzitutto, per la prima volta dal 1995, il sindaco, Giovanni Romano, consegue meno voti (circa duecento) delle liste a lui collegate, a testimonianza del fatto che il copioso consenso, che egli ha conseguito, è derivato molto più dal quindicennio di gestione del potere, che non da un autentico e spontaneo entusiasmo di massa, che – a guardare bene le piazze, in occasione dei comizi, nel mese di campagna elettorale – premiava maggiormente la candidatura di Ansalone. Quest’ultimo, da parte sua, ha ottenuto infatti ben ottocento voti più delle sue liste, a dimostrazione del forte gradimento popolare, che egli è in grado di riscuotere tra i suoi concittadini. È la prima volta, da quando esiste il nuovo meccanismo di elezione del sindaco, che lo sfidante ottiene una percentuale (circa il 30%) così alta, ad ulteriore prova che la partita – anche se, poi, persa con ampio margine – è stata effettivamente giocata dallo schieramento di minoranza. Questi dati, quindi, ci suggeriscono una moderata cautela nella lettura del possibile futuro prossimo del nostro Comune: il 30% di consensi, ricevuti da Ansalone, rappresenta il punto di partenza per lo stesso candidato sindaco sconfitto, affinché egli, insieme ai quattro consiglieri eletti dalle sue liste, possa tenere sempre viva l’azione dell’opposizione consiliare, confrontandosi quotidianamente sia con quanti lo hanno sostenuto, che con quella parte di opinione pubblica locale che, non convintamente, ha votato Romano e che, nei prossimi mesi ed anni, potrebbe cambiare orientamento, in presenza di un segnale di forza e di vitalità da parte della minoranza. Inoltre, l’opposizione comunale deve tenersi pronta, perché le scadenze elettorali, a breve, non mancano: fra dodici mesi si voterà per il rinnovo del Consiglio Regionale della Campania e Mercato San Severino dovrà, nelle liste del P.D. e del Centro-Sinistra, esprimere un proprio candidato che, autorevolmente, rappresenti il fronte di forze civiche che, quest’anno, hanno sostenuto al Comune Ansalone: vorrà quest’ultimo, di nuovo, misurarsi con una competizione elettorale nella primavera del 2010? Egli sarebbe, certamente, il candidato ideale, anche perché un suo rinnovato sforzo elettorale consentirebbe di difendere e blindare il consenso ottenuto, evitando che altri – da destra – possano fare proditorie incursioni nel suo elettorato, che – nel caso di candidatura, dello stesso Ansalone, alle Regionali – andrebbe invece a consolidarsi e a crescere, ancora di più, intorno alla sua figura. Ci piace concludere quest’intervento, riprendendo le parole di Massimo D’Alema, che, in riferimento allo stato di salute dell’Esecutivo nazionale, ha dichiarato: “La vicenda italiana potrà conoscere nei prossimi mesi delle scosse, dei momenti di conflitto, di difficoltà, anche imprevedibili, che richiedono un’opposizione in grado di assumersi responsabilità di governo.” Forse, ciò che D’Alema ritiene possibile per il Governo può valere, ad un livello più modesto, anche per la nuova Amministrazione Comunale di Mercato San Severino?

lunedì 1 giugno 2009

Le casse son vuote e il lavoro manca

Il lavoro che manca è la croce di questi anni. In più... le casse sono vuote! In sintesi è questa la fotografia della realtà sanseverinese, dopo anni di assoluto dominio di Romano. La propaganda non può nascondere tali verità, derivanti dallo sciupio delle risorse. Bisogna cambiare metodo nella gestione della cosa pubblica. La carenza dei posti di lavoro diviene sempre più drammatica. Le fantomatiche aree Pip, che dovevano creare occupazione per circa 400 giovani, sono “sotto utilizzate” e tanto è vero che al lavoro ci sono solo 120 persone. Pochi, pochissimi sono i sanseverinesi. La causa del fiasco delle aree industriali sanseverinesi è da ricercare nelle politiche amministrative adottate, con esosi costi a metro quadro, che di fatto hanno tenuto lontano gli investimenti delle aziende. Che fare dunque? Il presidente Obama, negli Usa, si sta rivolgendo alle politiche occupazionali “verdi”. Anche noi a Mercato San Severino su questo versante possiamo intervenire. Impegnarci per la salvaguardia del patrimonio boschivo, che costituisce i due terzi del nostro territorio comunale, creando opportune professionalità di manutenzione delle aree boscate con assunzioni di giovani lavoratori; avviare la decontaminazione dei suoli e delle acque, soprattutto lungo gli argini del Solofrana; rivalutare il ruolo del contadino, con promozione dell’alimentazione biologica nelle mense scolastiche e nelle mense universitarie. La corretta gestione dell’ambiente offre grandi opportunità. Nel 2004 ho proposto un impianto di compostaggio, per evitare di portare fuori regione (a 180 euro tonnellata) l’organico, con evidenti risparmi e la creazione di vero lavoro, con notevoli benefici per il nostro importante settore ortofrutticolo ed anche per l’economia, che ruota intorno alla commercializzazione dei prodotti agricoli. Il lavoro che non c’è bisogna crearlo, investendo sul talento creativo e sulle proposte culturali. Da tempo abbiamo proposto l’istituzione del Parco Letterario “San Tommaso d’Aquino” con fondi europei e l’assunzione di 6-7 dipendenti, Parco che avrenbbe una notevole ricaduta per l’indotto commerciale e per i flussi turistici religiosi-culturali determinati. In più, bisogna sostenere gli artisti emergenti e l’arte, offrendo spazi, strumenti, pubblicazioni, formazione a tutto il ricco underground di musicisti, pittori,che esiste anche se invisibile. Credo che la svendita di Rotagas e il caso Gesema interessino moltissimo i cittadini, attenti alle spese familiari. Purtroppo la realtà cruda è che abbiamo aree Pip sotto utilizzate e gravi sprechi. Il fardello più pesante per tutti noi contribuenti sanseverinesi si chiama Gesema, (11 milioni di euro di debiti) che sta diventando municipalizzata, senza però il suo gioiello più prezioso: la rotagas in procinto di essere svenduta a privati... Perchè il Comune rileva i debiti e lascia la polpa agli estranei? Eppure Rotagas (51% quota Gesema) produce utili! Infatti, dal 2004 al 2007 (secondo i bilanci pubblicati sul sito della gesema) ha sempre realizzato importanti risultati d’esercizio, con un attivo di 752.354 euro. A proposito perchè non c’è traccia del bilancio della Gesema? Forse è troppo fallimentare per renderlo noto alla comunità? (Evviva la trasparenza!) Ricordiamo che tale società mista è stata costituita con denaro pubblico ed è dovere sacrosanto rendere conto ai cittadini dell’andamento di gestione (anche se pessimo) della Gesema. Siamo preoccupati, perchè, nell’arzigogolato operare delle scatole cinesi creato dall’amministrazione comunale, c’è troppa “commistione” di denaro pubblico per comprare e vendere società, le cui finalità sono “incomprensibili”...

Raffaele GRIMALDI

In molti si candidano al Consiglio Comunale di Mercato San Severino, pochi hanno realmente agito nell’interesse del paese. Se è legittimo avere proprie aspirazioni individuali, meno nobile è manifestare un impegno al “servizio del prossimo”, dopo aver trascorso anni in letargo, disinteressandosi dei problemi -grandi o piccoli- che di volta in volta hanno coinvolto la nostra comunità. Voler bene a San Severino non è un’occasione quinquennale da prendere al volo! I comportamenti di ognuno verranno attentamente valutati e considerati dagli elettori. Oltre alle parole di rito, i cittadini sanseverinesi vorranno sapere delle azioni realmente svolte e della capità di impegno concreto, costante, disinteressato. A tutti chiederanno la “prova provata” di ciò che viene detto. Appena dopo le elezioni, tantissime facce oggi in giro scompariranno, tornando al consueto ozio. Parallelamente, con il proprio voto tutti gli elettori devono dimostrare maturità, responsabilità e coraggio, esprimendo un consenso non condizionato da false promesse. Le conseguenze del voto non meditato, saranno nuovamente il traffico nevrotico, l’inquinamento che provoca danni alla salute, la mancanza di spazi verdi. L’alchimia per una Buona Democrazia è semplice; deriva dal giusto equilibrio tra candidature credibili, di persone sempre impegnate e propositive, e manifestazione del consenso non alterato da pressioni e clientele. La mia proposta di candidatura è basata proprio sui cardini della coerenza, della serietà e della passione. Altri si presentano come rappresentanti di paese, escludendo altre frazioni e problematiche. Io, invece, ho provato a voler bene al nostro paese da Carifi a Costa, da Acigliano a San Vincenzo, da San Severino a Piazza del Galdo, Spiano, Curteri, Pandola senza escludere alcuno, senza fare calcoli di opportunità. Ai Sanseverinesi mi propongo con la corretteza di anni di impegno, svolti con coscienza civile e ambientalista.

Raffaele GRIMALDI

Al voto per cambiare

ROSARIO PESCE

Il dado è tratto: 3 candidati sindaco,7 liste di cui ben sei civiche, 140 cittadini candidati ad occupare uno dei venti posti disponibili in Consiglio Comunale. Questi sono i numeri della competizione, che eleggerà la nuova Amministrazione della nostra città, il 6-7 giugno. Cifre, queste, che denotano una notevole passione ed un ritorno alla partecipazione, dopo molti anni di disinteresse ed abulia da parte dei Sanseverinesi, che, a quanto pare, vogliono tornare ad essere protagonisti, dando un segnale inequivocabile a chi li ha mal amministrato nel corso dell’ultimo quindicennio. I tre candidati sindaco rappresentano, naturalmente, opzioni programmatiche e politiche ben diverse fra di loro. Romano incarna la continuità del potere a San Severino negli anni della Seconda Repubblica: è il candidato che, potrà nel corso della campagna elettorale, solamente, perdere il consenso – già invero traballante – di cui gode nella pubblica opinione locale. La sua fama di buon amministratore, molto diffusa nei comuni limitrofi, anche per merito di una ben orchestrata campagna di stampa, non corrisponde all’effettivo livello di gradimento, che egli può contare tra i suoi concittadini. I meriti, che ha acquisito con l’organizzazione e la gestione del ciclo differenziato dei rifiuti, sono in gran parte i meriti di un’intera cittadinanza, che ha sempre dimostrato grande sensibilità in materia ambientale e di conservazione dell’essenziale decoro cittadino. Molti sono, piuttosto, i limiti dell’azione di governo, che i suoi contendenti potranno e dovranno ben evidenziare nei comizi di questo lunghissimo mese di maggio: un’adeguata azione di contrasto, almeno in questo ultimo periodo, prima del voto, non potrà che togliere il velo a molteplici ipocrisie e far emergere, nella sua crudezza, il resoconto di un quindicennio, per nulla brillante, di amministrazione. Carmine Ansalone è il vero sfidante, quello che viene percepito dai Sanseverinesi come l’unico candidato in grado di mettere seriamente in difficoltà Romano e capace di costringerlo al ballottaggio, che appare, per la prima volta, a molti possibile. Infatti, tranne che nel 1995, Romano ha sempre vinto, direttamente o per interposta persona, al primo turno, ostentando perciò una forza straordinaria ed una notevole capacità di raccolta del consenso, che, questa volta, gli stanno man mano venendo meno. L’elettorato tradizionale di Giovanni Romano non nasconde, in pubblico, elementi di forte dissenso verso l’operato delle ultime tre giunte comunali e, sempre più numeroso, si sta convincendo dell’opportunità di un cambiamento radicale, allo scopo di rimettere in moto meccanismi virtuosi della buona amministrazione, che si sono gravemente arrestati negli ultimi anni. Il candidato, su cui vengono riposte le speranze di questi elettori scontenti ed insoddisfatti, è evidentemente Ansalone, sia per la sua storia personale di oppositore, in Consiglio Comunale, delle prime Giunte Romano, sia per la bontà del suo programma, che, se realizzato, promuoverebbe un notevole avanzamento della nostra città, soprattutto in termini di miglioramento dei servizi e di innalzamento della qualità della vita. L’altro sfidante, Iannone, consigliere comunale uscente, candidatosi pochi mesi or sono alla sindacatura ha costruito, alla vigilia del voto, un’insolita ed anomala alleanza con una piccola formazione di Centro-Destra, l’Udeur, che - comunque andranno le elezioni - lo pone, già oggi, fuori di fatto dal Partito Democratico, in attesa dei severi provvedimenti, che poi gli organismi statutari del suo ormai ex-partito vorranno, ufficialmente, prendere, nei suoi confronti, all’indomani del turno elettorale. La candidatura di Iannone è - nonostante il clima in cui è maturata - preziosa: vista la collocazione, che egli ha assunto nello schieramento di Centro-Destra, alleandosi con un partito, che in Campania fa parte integrante di quell’alleanza, i voti che otterrà (pochi o molti?) saranno, comunque, sottratti a Romano. Evidentemente, si auspica che, in caso di ballottaggio, lo stesso Iannone – presumibilmente rimastone escluso - voglia poi, in coerenza con il suo recente passato, pur non brillante, di consigliere di minoranza, muoversi in autonomia dai diktat delle segreterie provinciali dei partiti ed offrire il suo utile contributo civico, per determinare la sconfitta di Romano, unendo i suoi voti – la cui entità numerica è, a tutt’oggi, di difficile previsione – a quelli di Ansalone, al fine di portare quest’ultimo, nelle vesti di sindaco, al Palazzo di Città. Lo scrivente e la presente testata giornalistica, che ha la cortesia sovente di ospitarlo, sostengono convintamente la candidatura di Carmine Ansalone, ben sapendo che l’eredità delle lotte, di cui sono stati promotori i Verdi sanseverinesi, negli ultimi dieci anni, rappresenta per quest’ultimo un valore politico aggiunto, di inestimabile importanza, di cui egli non potrà che avvantaggiarsene. Infine, un voto all’insegna del cambiamento troverà una più felice e compiuta valorizzazione se, nel prossimo Consiglio Comunale o nella costituenda nuova Giunta, sarà eletto Raffaele Grimaldi, che è stato paladino di quelle lotte democratiche, sociali e ambientali, dei cui frutti ora possono godere tutti i Sanseverinesi.

mercoledì 27 maggio 2009

BIGLIETTINI ELETTORALI

Un Santo per santino! L’effige di S.Tommaso d’Aquino è impressa sui bigliettini elettorali di Raffaele Grimaldi, portavoce dei Verdi sanseverinesi e candidato al Consiglio Comunale in Alternativa Democratica, con Ansatone Sindaco. La scelta non è blasfema, ma è una voluta strategia comunicativa. Infatti, il santino con S. Tommaso è la riproduzione del manifesto con cui i Verdi annunciavano la proposta di costituzione di un Parco Letterario da dedicare proprio al massimo teologo della Chiesa. “Era una proposta culturale fondata sulla presenza del Santo, patrono degli Universitari, nel Castello dei Principi Sanseverino –dichiara Raffaele Grimaldi- che se accolta dall’amministrazione avrebbe creato occupazione intellettuale e sviluppo dei flussi turistici storico-religiosi.” La particolarità dei santini di Raffaele Grimaldi è che sono comunicativi del lungo impegno profuso dal candidato, per la comunità sanseverinese. Ci sono, infatti, i bigliettini con le pagine del giornale dei Verdi, che in questi anni hanno raccontato le attività del gruppo. C’è la prima pagina “Pattumiera tossica” che ricorda la battaglia per evitare l’arrivo dei fanghi velenosi del fiume Sarno al depuratore di Costa. Ci sono i bigliettini “Vasche ad Acigliano: paura in paese”, “Sperperi al Comune”, “San Severino nel fango”, “Ancora Cemento”, “Rota gas in Svendita” ed altri che ricordano il pericolo delle scorie nucleari, le manifestazioni per la Pace, le feste del 25 Aprile e del 1° Maggio. “Ho preferito presentarmi ai concittadini, per richiederne un eventuale voto con la storia del mio impegno, invece di stampare fotografie anonime –spiega Grimaldi.. In questo periodo, creando incertezze nell’elettore, in molti si candidano ma, pochi hanno realmente agito nell’interesse del paese. Se è legittimo avere proprie aspirazioni individuali, meno nobile è manifestare un impegno al “servizio del prossimo”, dopo aver trascorso anni in letargo. Appena dopo le elezioni, tantissime facce oggi in giro sui bigliettini scompariranno, tornando al consueto ozio. La mia proposta di candidatura è basata proprio sui cardini della coerenza, della serietà e della passione. Altri si presentano come candidati di paese, escludendo altre frazioni e problematiche. Io, conclude Raffaele Grimaldi, mi propongo con la correttezza di anni di impegno, svolti con coscienza civile e ambientalista. La parole volano, i fatti restano. Questa è la vera essenza dei bigliettini senza la foto, ma con le battaglie per migliorare davvero la nostra comunità”. L’intera collezione è pubblicata sul blog dei verdi sanseverinesi.

lunedì 25 maggio 2009

Prima pagina giornale maggio 2009

Ecco la prima pagina del nuovo numero di "Nonsolo verde" tra qualche giorno in distribuzione.

SANTINI

SANTINI

mercoledì 20 maggio 2009

COME SI VOTA

Si traccia una croce sul nome del candidato Sindaco Ansalone

Si traccia una croce sul simbolo di Alternativa Democratica

Si scrive G R I M A L D I

In fondo cambiare è facile...

lunedì 18 maggio 2009

Scoperta preistorica nel Boschetto

Importante scoperta preistorica nel Boschetto. Il meticoloso lavoro dei funzionari della Soprintendenza ai Beni Archeologici di Salerno ha riportato alla luce preziose testimonianze dell’era neolitica proprio nell’area del Parco del Boschetto, dove l’amministrazione vorrebbe realizzare una contestatissima strada. Il rinvenimento farebbe supporre la presenza di un ampio contesto antropico nella zona. Ciò che sinora è stato rinvenuto potrebbe essere un’officina litica e quindi è probabile che nella zona ci sia anche un antichissimo insediamento. Ovviamente, si attende il responso ufficiale degli esperti della Soprintendenza. “E’ una scoperta emozionante, un tuffo in un remotissimo passato della nostra comunità, che se confermato aprirebbe nuovi scenari culturali –dichiara il portavoce dei Verdi Raffaele Grimaldi- Il neolitico è un periodo della preistoria, l'ultimo dei tre che costituiscono l'età della pietra e nel nostro comprensorio della Valle dell’Irno simili testimonianze sono rarissime. Gli archeologi -continua Raffaele Grimaldi- ora hanno il compito di individuare con precisione l’età dei reperti e di definire, con ulteriori e meticolosi accertamenti in loco, l’effettiva valenza dei rinvenimenti e così si potrà approfondire scientificamente un nostro lontanissimo passato.” Inoltre -secondo i Verdi- tale rinvenimento culturale riapre un altro argomento alquanto delicato e passato sotto silenzio: la perimetrazione del “Parco Naturale e Archeologico del Castello dei Principi Sanseverino”, previsto dalla Legge Regionale N. 8 del 12-11-2004 della Regione Campania. “Come Verdi –precisa Raffaele Grimaldi- vogliamo conoscere l’esatta mappatura della nuova area protetta con l'individuazione ufficiale dei fogli catastali e delle particelle interessate all'istituzione del Parco. Invece di completare i lavori del Parco Comunale del “Boschetto”, l’amministrazione si è intestardita nel voler aprire una via di penetrazione all’interno dell’area boscata della collina del Castello. Affrontando contenziosi legali e palese dissenso dell’opinione cittadina, i pubblici amministratori stanno dissipando risorse. I fantomatici lavori per la realizzazione del Parco del Boschetto dovevano concludersi il 26 maggio del 2005. Ma dopo aver speso cinquecentomila euro e con quattro anni di ritardo, il Parco non è stato ancora consegnato alla collettività. Noi Verdi –conclude Raffaele Grimaldi- speriamo che si eviti ogni ulteriore azione di sbancamento e disboscamento nella pregevole e delicata area ambientale che va dal Monumento ai Caduti al Castello dei Sanseverino e che i lavori archeologici e le attività di scavo possano portare alla luce –dopo questi preziosi reperti neolitici- altre importantissime testimonianze storiche del passato di Mercato San Severino”.

giovedì 7 maggio 2009

Romano è il vecchio

di Giuseppe Esposito

Non pigliamoci in giro, non facciamoci prendere in giro. Non c’è nessuna novità nella candidatura a sindaco di Giovanni Romano. Di fatto lui è al potere ininterrottamente dal 1995. Anche durante il periodo di Rocco D’Auria come sindaco “ufficiale”, il Romano ha comandato lui. O meglio, ha continuato ad essere il referente ed il garante a Mercato San Severino di un gruppo integrato del potere economico a livello locale. Già questo basterebbe per mandarlo via dal potere. Adesso il Romano si ripresenta come il “nuovo” e come un fatto oramai che debba durare in eterno, quasi fosse stato stabilito dal Padreterno, e fa credere stia dalla sua parte... non si è forse fatto vedere in tutte le processioni, al posto del sindaco “ufficiale”? E sta facendo pubblicizzare dai suoi propagandisti, le cose e le promesse della sua (!?, ma non era stato eletto un altro sindaco?) Amministrazione, e su tutti gli argomenti, specie sull’ambiente, perché va di moda. Una riflessione: il tragico ultimo terremoto negli Abruzzi, che ha risvegliato in molti di noi terrificanti ricordi, pone un angosciante interrogativo... e se dovesse capitare di nuovo il terremoto dalle nostre parti (e purtroppo la storia insegna che è possibile), come la mettiamo con la cementificazione selvaggia, attuata per far arricchire i soliti beneficiari? Dove scappiamo? La nostra zona è una trappola mortale, perfino gli spazi aperti delle piazze, sono stati cementificati, e (per volontà di Romano) lo sarà anche Piazza Municipio, con un’orrenda monumentale fontana, progettata per acchiappare finanziamenti: questo ci aspetta se il Romano dovesse essere rieletto. Adesso fa il “buono”, l’ecologista che pensa alla nostra salute; ma guardiamo i fatti: voleva regalarci i fanghi tossici del Sarno, in un territorio devastato dai tumori; ha distrutto la maggior parte degli spazi verdi; strade, stradine e stradone con cemento e asfalto in zone pericolose in caso di alluvioni; taglio indiscriminato degli alberi barriera contro le acque piovane; ogni piccolo spazio nelle zone più popolate, edificato per ricavare soldi per le disastrate e vuote casse comunali... eccetera, eccetera, sono cose risapute, inutile ripetere, il senso si è capito. Ora ha paura, ha paura di non essere eletto e deve tentare con tutti i mezzi. Perché se non sarà eletto, dovrà rendere conto dei guasti e dello sciupío, che stanno dietro la facciata di efficienza e perbenismo. Non facciamoci impressionare dalla sua immagine. Noi al contrario di ciò che il Romano crede, siamo intelligenti e abbiamo dignità e memoria. Non è un cialtrone e un bugiardo chi gli è contrario, e non è un reato essergli contrario, come il Romano vuol far apparire. C’è gente degnissima tra chi gli si oppone, tra la stragrande maggioranza della popolazione che merita di essere rispettata e non trattata come un semplice mezzo per altri scopi. C’è gente in gamba, con programmi ed entusiasmo e coraggio, gente che si oppone alla pesante cappa di piombo del paranoico controllo cui Sanseverino è sottoposta. E chi sta al potere ha il vantaggio di avere a disposizione molti mezzi per pressionare la gente per averne il voto. Ma anche se tale potere sembra solido, fortissimo, destinato a durare in eterno, comunque è debolissimo: per questo il Romano si sta dando da fare, strombazzando con tutti i mezzi la sua onnipotenza. Alla fin fine nel segreto delle urne il destino sta nelle nostre mani: insegnamo il coraggio alle giovani generazioni, e non la paura e la rassegnazione, insegnamo ad essere liberi.

PUC: In ritardo di 14 anni…



"In ritardo di 14 anni “l’aggiornatissimo Puc” di Romano! Dimentico di aver governato con pieni poteri per quasi tre lustri, Romano tenta di farsi beffa del buon senso dei concittadini.”
Raffaele Grimaldi –portavoce dei Verdi sanseverinesi- commenta amaramente le dichiarazioni pubbliche del candidato sindaco. “Purtroppo per noi Sanseverinesi, la sua propaganda elettorale si scontra con la realtà e la storia. Il disastro urbanistico, con la smodata cementificazione del territorio, anche in deroga allo strumento urbanistico generale, ha provocato in questi 14 anni inquinamento, traffico, caos e invivibilità per tutti”.
La realizzazione di opere inutili ha arrecato, secondo l’analisi del portavoce dei Verdi, ingenti danni economici alle casse comunali, senza tuttavia migliorare la qualità della vita. Anzi ribadisce Grimaldi “Quello che Romano promette per il futuro, è in stridente contrasto con ciò che ha realizzato nel suo lunghissimo passato da amministratore!”
Alle prossime elezioni comunali, i Verdi sosterranno Carmine Ansalone, per dare realmente inizio ad Piano Urbanistico, che, ispirandosi al principio dello sviluppo sostenibile e della perequazione urbanistica, sarà redatto coinvolgendo tutti i cittadini (criterio dell’urbanistica partecipata).
In un contesto di pesante invivibilità e di pessima qualità della vita, Romano vuole altri 1.800 alloggi, cementificando anche le ultime aree libere rimaste - continua Raffaele Grimaldi, candidato con Alternativa Democratica- Eppure già ora i numeri di vani sfitti sono oltremodo più numerosi del necessario. Occorre, invece, incentivare la ristrutturazione dei caseggiati esistenti, provvedere –finalmente- alla manutenzione e miglioramento degli immobili comunali”.
Secondo la disanima dei Verdi, tutto quello che si è costruito negli ultimi anni è stato fatto in assenza di qualsiasi elementare criterio di efficienza energetica degli edifici, pubblici e privati, e senza alcun ricorso alle energie rinnovabili, con gravi danni ambientali, notevoli sprechi di risorse pubbliche e mancati risparmi per i cittadini. Accanto al caos urbanistico, molti sono i disagi legati alla mobilità: problemi di traffico e di sosta dei veicoli, difficoltà alla circolazione dei pedoni, barriere architettoniche.
“A S. Severino regnano sovrane confusione nella sosta e cattiva gestione in tema di parcheggi. E’ essenziale abbattere l’eco-mostro di Piazza XX Settembre, visto che è una mastodontica barriera architettonica, in pieno centro, di ostacolo alla mobilità e alla vivibilità, dannoso per esigenze funzionali e di protezione civile. Soprattutto per noi Verdi, occorre realizzare aree verdi, nel rispetto della memoria storica dei luoghi, creando aree boschive comunali protette, anche valorizzando quelle demaniali”.
Un punto fondante della azione di Raffaele Grimaldi, candidato nella lista “Alternativa Democratica” a sostegno di Carmine Ansalone, è il completamento del Parco Pubblico del “Boschetto”, che doveva essere ultimato già nel maggio del 2005 (un altro lungo ritardo “dell’efficiente” Romano), eliminando qualsiasi strada di penetrazione nell’area boschiva ed evitando di sperperare altre risorse pubbliche nell’intestardirsi in progetto viario fallimentare, che la comunità non vuole.
“Noi Verdi, conclude Raffaele Grimaldi, siamo anche per valorizzare e pedonalizzare piazza Ettore Imperio, escludendo la costruzione di qualsiasi manufatto, o pseudo fontana narcisista, mastodontica e onerosa per i contribuenti. Romano al Puc faceva bene a pensarci prima, negli anni passati, proponendo poi campagna elettorale cose concrete e utili realizzate, non un libro dei sogni, in palese contrasto con tutto ciò di orrido realizzato dalle sue amministrazioni!”

ELEZIONI COMUNALI